Quanti me conosco?
Intendo, quante parti di me sono in me? Mi spiego meglio: quali sono le parti di me che servono davvero?
Insomma, bisogna fare un po' di chiarezza, accidenti.
Lasciando perdere le parole che vengono utilizzate per indicare la stessa cosa, parole che suonano differenti tra loro, che so, dio c'è chi lo indica come sé superiore, per alcuni il sé superiore è il cristo, per altri dire cristo interiore e dio è la stessa cosa, terza e quarta dimensione, ormai, pfu, le abbiamo superate, ora viviamo nella quinta, diciamo il livello più basso della quinta ma alcuni si trovano già al livello più basso della sesta, anche se ci sono persone in incognito che in realtà vivono anche sulla ottava e più su, ma quelle mica sono di qua, però bisogna tener presente che noi viviamo su ben ventiquattro dimensioni contemporaneamente, anche se non ne abbiamo consapevolezza ovviamente (come potremmo?) per cui magari qui sono sfigato ma è solo perché sto riequilibrando l'altra dimensione in cui sto vivendo come "quella gran culo di Cenerentola" anche se non ne ho assolutamente nessuna consapevolezza perché, a causa del mio karma-della mia unica iniziazione-della poca apertura dei miei ciacra (!!)-del mio ego, non posso essere cosciente della mia altra vita da fortunello.
E poi c'è da considerare molte altre cose, mica è così semplice.
Devo annientare il mio ego. Accidenti non riesco a farlo bene, un po' mi dispiace poveretto, annientarlo, abbiamo vissuto insieme così a lungo, siamo stati buoni compagni. Come uccidere il tuo cane. A proposito: ma il mio ego non sono io? Non è esso forse una parte di me? Forse quella parte che dovrei detestare, ma non ci riesco. Sarà la mancanza di illuminazione.
Devo assoggettare la mente inferiore alla mente superiore. Quella sì che è illuminata, mentre la poveretta inferiore mi porta sempre su strade che conducono alla perdizione. Perdo tempo insomma, quindi devo annientare pure lei e non ci penso più. Be', intanto devo capire bene dove si trova. Tapina, sarà ben per quello che strepita tanto. A volte ho persino la sensazione che sia io stessa a strepitare, invece è lei, la mente inferiore che non mi appartiene. O sì?
Devo raggiungere il mio sé superiore, che è ben oltre la mia anima. E' la scintilla divina che mi fa diventare dio. Cosa per altro che conosco pochissimo, se non per nulla. Anzi, forse a ben pensarci non sono nemmeno giunta alla mia anima. Altrimenti avrei sicuramente qualche lieto annuncio che me lo farebbe capire.
Devo focalizzarmi sul sé superiore e nient'altro, che si dichiara con la lettera maiuscola, Sè Superiore, per ben distinguerlo dal sé inferiore il quale, essendo appunto inferiore, non ha nessuna lettera maiuscola perché non se la merita. Forse è un po' meschino, non ho ben capito, comunque non devo proprio tenerne conto di quello lì minuscolo altrimenti vado in confusione.
Quindi io sono tutte queste cose che devo annientare e superare, purificare, prima di arrivare...
Già, dove voglio arrivare?
Il mio ego non sono io? La mia mente inferiore non è parte di me? Ma poi, esiste davvero la mente inferiore? Il mio Sé che devo raggiungere, vivere, sperimentare, non è esso stesso già una parte di me?
Cosa devo togliere? Siamo sicuri che devo togliere?
Oh certo. Togliere, annientare, vincere, raggiungere, per vivere nell'unità.
Che poi, a quel punto, si chiama unità ben per qualcosa. Non esiste più altro.
E poi, soprattutto, soprattutto, devo ricordarmi di essere equilibrata e non giudicare. Mai giudicare, mai condannare. Questo è proprio un punto essenziale, altrimenti salta tutto il programma.
Proprio non capisco come mai così poche persone al mondo raggiungono l'illuminazione, accidenti, io mi sento così sulla buona strada.
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