mercoledì 15 settembre 2010

Per un'amica 2

A volte posso anche dire che va bene così. E se lo dico, lo dico a ragion veduta. Ma sai anche che per quanto io sia ciò che sono, non posso intervenire, non come pensi tu, almeno.
Va bene così, ma se non accade perché pensi che sia io ad aver sbagliato?
Se non accade vuol dire che tu non stai facendo la cosa giusta in quella direzione.
Se non accade vuol dire che non stai sentendo le cose nella maniera corretta affinché accadano.
Quante cose ho fatto sbagliate io? Nesuna. Eppure guardati intorno. Quante cose mie sono state stravolte nel loro senso? Sono forse io il responsabile di questa distorsione?

Certo, è logico quello che dici. Il problema allora si allarga un po': come si può capire quale è la cosa giusta da fare o da sentire? Mi rendo conto che se tu dicessi cosa fare cesserebbe lo scopo dell'essere qui. Ma deve pur esserci un modo per non protrarre le vicende per anni. Sono lenta nell'apprendere, pazienza.

Non è lentezza. Sono messaggi incisi. E' come se non ti si palesasse l'evento da comprendere o come se tu non vedessi ciò che sta lì di fronte da sempre. Per capire, lo sai, devi avere tu la tua risposta.
Non fa differenza per me.
Io sono al di fuori sebbene dentro ogni cosa.

Dunque non si possono volere delle cose? Desiderare manifestazioni? Continuo a essere confusa.

Entri in un circolo vizioso. Ti ritorci contro i tuoi stessi pensieri.
Libera il campo mentale. Vuotalo. E chiedi profondamente a te stessa.

Ma allora che valore hanno le tue risposte? Se dici sì e poi non si manifesta e cerco, cerco, cerco ogni volta nuove risposte.

Per ottenere ciò che tu vai cercando l'azione deve essere eseguita in modo perfetto. Nulla che sia meno di perfetto può portare risultati. Perfetto significa con il giusto intento e l'azione che ne consegue. Perfetto non è secondo il mio modo di vedere, ma in accordo con le leggi dell'Universo.

Allora qui entra in campo la conoscenza perché pare che le leggi siano parecchie. Pare che i messaggi incisi siano parecchi. Pare che si debba studiare delle cose per riuscire ad applicarle.
Mi sembrava di aver capito che questo non fosse necessario. O no?

Vuoi me? Eccomi. Vuoi cose? Devi utilizzare il modo per realizzarle.
I miei progetti per te sono chiari. Io non ho nessuna confusione al riguardo. So cosa fare al meglio di te. So come fare esperienza al meglio con te.
Vuoi cose diverse?

Ma tu dove vuoi portarmi? Perché io non sto andando da nessuna parte. Non ero io che dovevo giocare?

Quell'io al quale ti riferisci non sono Io.

Sono anni luce da dove vorrei essere, allora. Sono più che anni luce lontana. Seppure lievemente credevo di averti toccato, anche se attraverso un velo.

Quel velo è ciò che mi tiene lontano alla tua vista. Quel velo sono gli anni luce di cui parli. un velo persistente, parrebbe. Ma è solo un velo.
Togliere il velo è la fine del ruolo. E l'inizio di un altro, sebbene più vasto.
Certo che si può togliere il velo. E' il salto che senti di dover fare, è la liberazione che senti che ti attende.


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