Ok, mi sa che mi tocca. Non posso più fingere, non posso più rimandare. Non posso più fare finta che succederà. Non posso più fare finta che ci sia ancora strada da percorrere e crederci. Ho lasciato che la mente gestisse la faccenda in autonomia, l'ho delegata dei risultati e delle possibilità facendo finta che fosse necessario e che la strada si sarebbe srotolata dinnanzi. Non si può più darsi del tempo. Certe cose non avvengono nel tempo. Questo spostare nel tempo la dimensione di sé è un modo per sfuggire al momento. L'energia del "qui" non appartiene al tempo, è un punto energetico.
Non puoi più cercare scusanti per dire che non ce la fai ancora, poiché "ancora" è un tempo. Non puoi svegliarti al mattino e dire che bella giornata, domani mi sveglierò un po' di più, perché lo svegliarsi non rientra nel tempo. Non puoi più dire che sei addormentata perché ti spaventa il nulla. Poiché è nel nulla che andrai e non sai cosa potrà accadere. Il nulla è vuoto, ma solo perché non ha futuro.
Adesso è sempre un buon momento.
Non c'è creazione dove andrai. C'è solo movimento e danza e a nulla serviranno i vecchi bauli. Puoi lasciarli lì dove si trovano, non devi cercare una collocazione. Anche questa è una scusa per continuare a rimandare. Anche questo è mentale.
Mai come in questo momento la mente sente il bisogno di staccarsi dalle vecchie consuetudini, ne ha bisogno poiché il nuovo sarà il suo respiro.
E senza causa-effetto le cose accadranno spontaneamente, amorevolmente, turbinosamente.
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