mercoledì 1 settembre 2010

Il vecchio te ti saluta

Ripenso a Neale D. Walsch. Nei suoi dialoghi con Dio diceva sempre: perché io? Io ho commesso molti errori, la mia vita è stata solo un errore dietro l'altro.
Forse da qui si deve passare. Non in quanto errori, ma come nuovo inizio nella comprensione.
Cade tutto, tutte le credenze, le azioni, gli stereotipi del passato, cade tutto quello che sei sempre stato e che credevi di essere, il vecchio te.
Ti accorgi che con quel modello non hai saputo creare ciò che volevi davvero.
Forse questo costringe a rivedere le cose con occhi nuovi.
Forse questo, seppur nella sua dolorosità, ti porta a creare un nuovo te, più vicino alle cose che vuoi nella tua vita.

Questo vecchio te muore, ti saluta, ti guarda e ti dice: vedi? E' giusto che io me ne vada, perché queste sono le cose che hai ottenuto gestendoti nel vecchio modo. Questo è quello che ne deriva. Vedi ora con occhi nuovi e avrai nuove cose. Inventati oltre quello che credevi fosse necessario per avere ciò che alberga nel tuo cuore.
Hai vissuto lottando, hai vissuto con forza per ottenere le cose. E hai scoperto che non ne deriva nulla, hai scoperto che non è questo il modo. Per questo devo andare.
Perché adesso che hai visto da che parte dirigerti io non ti posso accompagnare, perché per andare là hai bisogno di nuove cose, di un nuovo te che ti accompagni. E questo nuovo te può essere creato solo dimenticando me, quello vecchio. Hai vissuto nella mente, cercando ragionevoli comportamenti per raggiungere i tuoi obiettivi. Ora sai che per ottenere i tuoi obiettivi devi usare il cuore, che non prevede ragionamenti logici ai quali conformarsi: Perché se vuoi i tuoi obiettivi non devi conformarti a niente. Questo significa abbandonare la paura dei risultati, significa muoversi nella fiducia, significa non darsi valore secondo quanto accade. Io me ne vado, e ti lascio in buone mani.

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