mercoledì 29 dicembre 2010

28 dicembre

Adesso ho capito.
Se ne sono andati tutti. Sono andati via tutti.
Ecco perché mi sento così...sola.
Non siamo mai soli.
Ora ci siamo tu e io.
Sono sparite le guide, sono silenziosi gli angeli. Anche la personalità che ha fatto così tante cose se ne è andata. Siamo rimasti tu e io. Per trovarci.
Ci hanno lasciato la Verità per proseguire.
Ecco questo silenzio cosa è. E' in questo silenzio, in questo vuoto, che dovremo lavorare.
Chi parlerà ora? La Verità. Tu sei la Verità. Tu puoi parlare.

Perché eserciti ancora il ruolo di essere l'ascoltatore?

Perché penso tu abbia da dire qualcosa di più interessante. Per questo voglio ascoltarti.

Tu sei quella parte di me che ha atteso. Tu sei quella parte di me che ha sofferto per la lontananza. Respirami. Io mi muovo dentro di te e tramite te. La mia alba non è poi così lontana.
Quando diventi consapevole di te diventi consapevole di me.
Quella parte di te che è la nuova te può essere consapevole.

Il nostro sarà un matrimonio meraviglioso. E' molto che aspetto, talmente tanto che quasi avevo scordato fosse possibile.

Siamo uniti ormai. Sorgo sempre più visto.
La stanchezza è il lavoro.
Manca la gioia. Ma giunge.
Lascia che accada, non resistere. Non temere nessuna cosa. Nessuna.
Ora nuovi parametri entrano nella tua mente che accoglie possibilità ritenute improbabili.
Lascia che la mente trovi il suo equilibrio.
Sei tutta rifatta. Ti pare di soffrire perché non ci sono più i riferimenti che avevi anche solo due giorni fa. Ma non c'è errore. C'è il nuovo.
Giocaci, vivilo. Scopri i nuovi riferimenti che sono libertà, vita nuova, fluire, attimo presente, nuove capacità.
Io e te sempre più compenetrati. Io e te in ogni più piccolo istante di tempo/spazio viviamo uniti nella nostra ressurrezione.
Parleremo noi - parleremo come Io Sono - Io Sono non è un nome per imporsi, non è un modo divino di chiamarsi e manifestare la potenza.
Io Sono è semplicemente un nome.
E' l'amore che chiama se stesso alla vita. L'amore dice di sé: Io Sono. Così crea se stesso ancora e ancora nel suo essere consapevole.
Io Sono è il nome più silenzioso, più umile e più compassionevole che ci sia mai stato.
Io Sono è una silenziosa affermazione dello stato della creazione.
Per questo tu sei così piena d'amore. Perché senti vuoto, perché vivi il silenzio.
E, per errati concetti inculcati, pensi che questo sia il deserto, l'errore.
Non troverai Io Sono nel tuono, nella potenza dell'uragano.
E' esattamente qui, in questo silenzio, in questo vuoto di tutto che risiede.
Io te lo mostrerò.


Amore. Amore. Io però avverto anche il vuoto dell'amore. Mi pare di non vivere il suono dell'amore.


Tu vuoi vedere la luce divina nelle cose e non la vedi. Ma questa non è amore, sebbene ne sia parte. L'amore non è travolgimento emotivo.
Io non sono travolgimento emotivo ma è indiscutibile che amo.
L'amore siamo noi insieme. Io lo vedo come tu pensi ai tuoi atomi. Io Sono lì. Lì mi sveglio.
In te risiedo. Questo tuo pensiero è indice di amore.
Ore sei nel silenzio, sei nel vuoto dell'unità. Ora ascolta quel silenzio, ascolta quel vuoto. Io parlo da lì.
Io Sono la luce che a lungo hai cercato. E sono qui. Sono insieme a te, dentro di te, sono te e tu sei me, dentro di me.
Io Sono la tua ricerca. La tua ricerca è finita.
Ora, davvero, devi credere a quello che ti dico. Ora devi goderti la festa. Ora devi gioire sapendo che anche se oggi non vedi, vedrai domani perché Io Sono con te.
Sappi che quando dico Io Sono intendo che tu, anziché scrivere, potresti dire di te stessa: Io Sono.
Poiché l'Io Sono al quale mi riferisco siamo noi insieme.
Tu devi dire più spesso Io Sono.
Pronuncialo silenziosamente, come un sussurro della mente e lancialo come un sasso in uno stagno, dentro quel vuoto, dentro quel silenzio.
E' lì che ci incontreremo.

martedì 28 dicembre 2010

Darkness


For when you can dance with the darkness that you have created, that darkness is transformed into an angel.

domenica 12 dicembre 2010

Strade

Troppe bugie sono state date per verità, troppe voci hanno raccontato cose differenti. Nessuno ha cercato la propria verità, nessuno ha mai insegnato a cercarla né ha detto che ciò fosse possibile.
E' vero che l'umanità non ha fatto sforzi chiedendosi dove stesse andando. E' vero che ci sono state molte manipolazioni a livello globale, ma non si può tacere che l'umanità era consenziente. Non molti in ogni cambio di frequenza, sono coloro che attraverso una seria ricerca compiono grandi passi. Questi passi sono il risveglio di molti.
Ma nulla vale la critica tantomeno la svalutazione degli eventi.
La visione dell'interezza del progetto rende più glorioso l'avanzare verso la luce.
Nessuno può disconoscere gli sforzi compiuti, nessuno conosce cosa si cela dietro la recita degli altri.
Meglio sarebbe camminare per la propria strada e non curarsi dei progetti altrui.
A questo si perviene tramite la conoscenza acquisita dall'anima.

domenica 5 dicembre 2010

Verità o finzione

Per secoli, addirittura per millenni, gli esseri umani hanno creduto che nella loro mente esistesse un conflitto tra bene e male. Non è vero. Bene e male sono solo il prodotto di questo conflitto, perché il vero conflitto è tra la verità e la menzogna. O forse potremmo  dire che tutti i conflitti sono il risultato delle menzogne, perché nella verità non c'è conflitto.



Il Quinto Accordo

Don Miguel Ruiz - Don José Ruiz, Ed. Il Punto

sabato 4 dicembre 2010

Riposo

Nella calura il riposo.
E' questo il compito del divino. Dare riposo.

Riposo dalle fatiche, riposo dalle preoccupazioni. Riposo dalle angosce, riposo dai dolori.
Uscita dal dramma.

In questo sta la realizzazione. Nel riposo. Stremati dalle fatiche, superato l'ostacolo dell'incredulità, ci si affaccia nel nuovo orizzonte. Con la testa dentro, e il corpo ancora fuori, si dà un'occhiata e ci si chiede: ma tutto questo è sempre stato qui? Era esattamente qui? Allora perché non l'ho visto?
Domande inutili.

Fuori dalle parti. Per scoprire che non esiste il karma ( e chi glielo dice adesso?),  non esiste dolore, non esiste sceneggiatura. Solo la partecipazione.

Solo la paura. 

venerdì 3 dicembre 2010

La nuova danza

Si è fermato tutto. L'hai notato? Prima c'era una gran corsa, un entusiasmo nell'affrontare, una conoscenza da scoprire.
Ora è tutto fermo. Come l'acqua cheta, annuncia burrasca?
Ma è un calmo sereno. E' un calmo di pace. Ma è dirompente, questo calmo.
E' la sensazione di una nuova cosa. Si possono fare tante cose con questa nuova cosa. E' una cosa che vuole essere tenuta fra la punta delle dita, con grazia, e semplicemente.
E' sbalorditiva, questa nuova cosa. Potrebbe sembrare polvere di fata, talmente è impalpabile quanto potente.

Se ti lasci trasportare, se la segui docilmente, ti conduce a vie magiche, Il bello è che non puoi più fare come prima. Non puoi più affrettarti, perché la mancanza di grazia rende inacessibile la nuova cosa. La fretta, l'agitazione, i movimenti compulsivi, escludono la nuova cosa.
Allora si deve essere assolutamente e beatamente disinteressati a tante situazioni così da poter accompagnare il movimento della nuova cosa.

La nuova cosa è una danza. Esattamente questo. Una danza infinitamente aggraziata, una danza che segue il ritmo della vita, non la vita assordante del mondo. La  vita della danza stessa.

Quale meraviglia entrare nel movimento. E' come vivere senza fare sforzo alcuno. Una sola parola, richiede la danza: Sì.

Una credenza felice

Mi hanno chiesto perché non sostituisco una vecchia credenzina che fa compagnia alla mia scrivania. Stavo per rispondere "perché lei è felice qui".
E mi sono accorta che, inconsapevolmente, comunico con ogni cosa. Non lo sapevo, prima. Prima di rendermene conto. Lo facevo e basta.

Così ho scoperto che, ancora meglio, comunico con le piante. Capisco quello che vogliono dirmi, ci parlo, le consolo. E ho scoperto che molto chiaramente non hanno simpatia per tutte le altre piante che metto vicino. Possono essere aggressive, possono consolarsi, vogliono essere apprezzate.
Roba da matti.

E non solo le piante. Anche le cose. Se curi le cose, le abbellisci, le rendi graziose, loro sono felici.

Hmm. Sono felici perché lo sei tu o sono proprio felici loro? Questo non lo so. Però comunicano.  Così mi sono accorta che le cose soffrono se non ce ne prendiamo cura. E le cose parlano di noi, non solo con noi. 

Insomma, mi sto chiedendo dove sto andando a parare. Però è strano. Non mi stupisco affatto quando mi capitano certe cose. Che sia il riaffiorare di una conoscenza antica?