Inizia la danza. Possiamo essere certi che impazziremo presto la nuova energia ci darà del filo da torcere. E' tutto da capire, da inventare.
"Nuove modalità" non significa gestire le vecchie cose cercando altri modi. Il fatto è che non ci sono nemmeno più le cose e penso che siano già passate anche le nuove modalità. Inventiamo talmente in fretta che come compare una nuova prospettiva diventa già vecchia, è già superata. E' come essere su una strada con tutte curve a gomito, non sai mai cosa c'è dopo. Il problema si presenta nel comprendere cosa c'è ORA.
Niente, assolutamente niente.
Molte persone cercheranno di proseguire portando avanti le cose di prima, facendo giochi da prestigiatore per riuscire a farle e per far in modo che riescano. Ma non funzionerà. Il tempo quest'anno si accorcerà moltissimo anche se pare impossibile che possa ancora farci questo. E ogni cosa nel mondo è dettata dal tempo. Quindi è prevedibile il caos che regnerà. Anche se alcune, molte, persone potranno comprendere quello che accade, le istituzioni e la gestione del mondo non troveranno nuovi paradigmi su cui muoversi. Risulta evidente un crash come conseguenza.
Potrebbe non dispiacerci poi molto. Qualcuno non aspetta altro.
Le modalità. Quindi nessuna nuova modalità, poichè non ci sono più cose sulle quali muovere le corde delle modalità.
Allora che fare?
Rilassarci? Fluire? Stare a guardare?
Non c'è più niente da fare, ragazzi. Non c'è più niente da fare.
Allora cosa ci stiamo a fare qui?
L'errata concezione che per vivere bisogna fare tante cose è una roccaforte antica, la prima che è crollata.
L'errata concezione che per vivere bisogna fare tante cose è una roccaforte antica, la prima che è crollata.
Certo molte persone non daranno segni di insofferenza, né che per loro qualcosa sia cambiato. Ma si sa che ognuno avverte la realtà esterna solo in base a quella interna, cioé in base alla vibrazione dei suoi atomi. E' la vibrazione atomica che ci fa percepire la velocità, i cambiamenti, le differenze. Da qui possiamo ben comprendere come non bisogna trascinare a forza nessuno sulla nostra realtà. Saranno tante realtà, una affiancata all'altra.
Saremo capaci di gestire solo la nostra senza invadere con il giudizio quella degli altri? Saremo capaci di gestire solo la nostra essendo felici di averne altre al nostro fianco?
Saremo capaci di affermare il nostro diritto a essere ciò che siamo nonostante gli altri tentino ancora e ancora di farci rientrare nella visione che hanno di noi?
Saremo capaci di essere indifferenti ai giudizi che verranno emessi sul nostro conto?
Non sono sfide, sono finite anche quelle, per molti. Per questo inizia a manifestarsi un senso di incertezza, disagio, confusione. Sono le fondamenta delle credenze che stanno crollando.
E si aprono nuovi scenari. Ma chi non è consapevole forse non li vede nemmeno. Per questo si infiltrano le notizie di manipolazione che creano paura. Hanno la strada più che aperta.
Molti falsi profeti.
Quindi non c'è più niente, né cose né modalità. Cosa rimane? Rimaniamo noi. Noi siamo quello che rimane e quello che alla fine rimane è sempre il meglio che c'è.
Nel corso della storia siamo passati a nuova evoluzione morendo e rinascendo con la nuova coscienza acquisita. Per questo ora c'è confusione. Perché è la prima volta che cambiamo consapevolezza più e più volte in una sola vita, restando sempre nello stesso corpo. Moriamo al vecchio e rinasciamo al nuovo senza morire fisicamente. Ce n'è da restare confusi. Perché a ogni inizio non sappiamo come gestirci ritrovandoci ancora circondati dalle cose di prima.
Oppure, invece della confusione, potremmo scegliere la semplicità. Potremmo decidere che non ha importanza, cavalchiamo l'onda presente, qualunque essa sia.
Sarebbe molto più facile se non restassimo più tanto attaccati alle nostre piccole realtà. Di fondo è questo che ci fa paura: perdere le nostre piccole cose. Ma le perderemo comunque e insieme a noi le perderanno anche tutti gli altri. Le piccole cose, le cose umane conquistate con tanto sforzo. Il mio tesoro.
Avremo di più, molto di più. Molto di più di quello che possiamo ora aspettarci.
Dovremmo vivere come se fossimo sbarcati dopo un naufragio su una nuova terra. Cosa faremmo? Immaginiamo grandi, grandi cose che potremo fare su questa nuova terra inesplorata. Potremo creare qualsiasi cosa vogliamo, la più grandiosa. Siamo naufraghi e dunque ci meritiamo il meglio.
Ognuno si consideri naufrago e inizi a creare la sua grandiosità. Non ne resteremo delusi.
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